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Si intende per monitoraggio un controllo sistematico dei maggiori parametri di valutazione ematochimici e strumentali,
con valore diagnostico, prognostico e terapeutico.
I pazienti in terapia possono avere migliori risultati se il trattamento non è inquinato da cure pregresse e se lo stato
non è particolarmente compromesso. E' essenziale per i medici che praticano l' MDB, al fine di poter conseguire dati
scientifici omogenei e attendibili uniformare le modalità e la tipologia di esami ematochimici, strumentali e dati anamnestici.
Gli esami ematochimici sono: emocromo, azotemia, glicemia, urine, proteine totali e frazionate, assetto epatico,
lipidico elettroliti sierici, calcemia, sideremia, VES, GH, IGF, prolattina e i markers tumorali specifici per ogni
varietà neoplastica oltre al CEA. Le prove strumentali comprendono ecografie, TAC, risonanza magnetica, PET, scintigrafia
total body ed esami con radioisotopi di analoghi della somatostatina, che favoriscono l' individuazione della mappa
recettoriale.
La frequenza degli accertamenti diagnostici non è ovviamente standardizzabile ma va intuitivamente adattata allo stadio
e alla evoluzione delle singole patologie. Particolare attenzione merita la PET e le tecniche più aggiornate d'indagine
con radioisotopi per le nuove possibilità di maggiore definizione e localizzazione di masse neoplastiche non evidenziabili
con le tecniche strumentali tradizionali.
Anche il dosaggio del GH, dell'IGF e nei tumori ormono-dipendenti degli estrogeni, progestinici, androsterone, testosterone,
LH, FSH hanno un valore diagnostico e prognostico, consentendo una migliore messa a punto della terapia. E' solo da una
visione globale e panoramica degli esami ematochimici strumentali, dei dati anamnestici e semiologici che si può ottenere
una valutazione delle condizioni del paziente e relativa terapia il più possibile aderente alla realtà e suscettibile di
miglioramenti, affinamenti e incremento delle percentuali di successo terapeutico.