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Sperimentazione MDB I e II
 
 
Data: 27/04/2005
Tipologia: Legislativa
Anno: 2000
 
 
Sottotitolo:
Cause invalidanti - Dossier I (56 pp.) e II (138 pp.)
 
 
 

PRIMA PARTE

Titolo:
La Sperimentazione MDB: ragioni reali per cui si giunse alla sperimentazione.

Abstract:
Elusero la richiesta da parte dei pazienti dell’erogazione dell’MDB con l’espediente della sperimentazione.

Testo breve:
Nel 1997, gli esiti positivi del MDB, in assenza di tossicità, avevano creato un crescente interesse da parte della pubblica opinione, e una crescente ostilità da parte di quei circoli di potere che, come scrive Ralph Moss, "formano una sorta di establishment del cancro, che controlla l'orientamento della prevenzione, della diagnosi e della terapia del cancro". Ralph Moss conclude che, a livello globale, tutta la legislazione sanitaria tende ad accentrare il potere in poche mani e ad accrescere il conservatorismo in medicina per salvaguardare il profitto. Si arrivò a manifestazioni di piazza, originate dal rifiuto di sottostare a regole, coercizioni burocratiche, commissioni e apparati sanitari arroganti e vessatori, che avevano la finalità, sempre più palese, di salvaguardare inconfessabili interessi di casta, corporazione, politici e finanziari. La richiesta dell’erogazione da parte del SSN, fu elusa con una sperimentazione di fase 2, che nessuno aveva chiesto, se non quanti erano interessati a delegittimare l’MDB. Una sperimentazione di fase 2 non aveva alcun senso perché i farmaci componenti l’MDB, erano noti nelle loro caratteristiche chimiche, biochimiche, farmacologico-tossicologiche. Come suggerito da molte pubblicazioni e studi clinici era auspicabile verificare l’effetto delle molecole dell’MDB, in situazioni neoplastiche iniziali, non inquinate da pregressi trattamenti, dando evidenza e serietà scientifica con un gruppo di controllo in doppio cieco. Ciò al fine di eludere la fin troppo prevedibile ostilità e conflitto ideologico, se non finanziario, da parte di appartenenti ad apparati sanitari e medici, che vivevano, e avevano costruito un prestigio, una carriera, una rispettabilità scientifica, e prosperavano, su presupposti che venivano smentiti, vanificati, radicalmente delegittimati, di cui veniva impietosamente evidenziata quella sostanziale inefficacia e inaccettabile tossicità, che tutti conoscevano, ma che nessuno denunciava. La necessità di considerare attentamente e dispensare senza ostacoli burocratici, e pretestuose scuse di sorta l’MDB, concedendo nei fatti quella libertà di cura sancita dall’articolo 32 della Costituzione, ma rimasta lettera morta, fu sollevata fin dal 1996 da alcune interrogazioni parlamentari a risposta scritta al Ministro della Sanità.

Per visualizzare il documento, in formato PDF, cliccare [documento] (56 pp., dimensione 1.250 kb). Il documento è presente anche nella sezione MDB/sperimentazione.

SECONDA PARTE.

Titolo:
Contestazione documentata delle anomalie che hanno destituito di ogni valore scientifico la sperimentazione.

Abstract:
Interrogazioni parlamentari stigmatizzarono queste gravi anomalie, senza ottenere alcuna giustificazione esauriente e documentata da parte del Ministro, le cui argomentazioni contestiamo punto per punto con documenti allegati e verificabili.

Testo breve:
La sintetica esposizione delle gravi anomalie della impostazione, conduzione e conclusione della sperimentazione, oggetto di parecchie decine di interrogazioni parlamentari,evidenzia una realtà che la grande maggioranza della pubblica opinione in Italia ha intuito: L’esito di questa sperimentazione era palesemente preconfezionato e obbligato. Con l’espediente di una simile sperimentazione si è elusa la richiesta sempre più pressante dell’opinione pubblica italiana di ottenere l’erogazione del MDB. Il numero crescente di dirette testimonianze dei pazienti e familiari circa miglioramenti e/o guarigioni ottenute dal MDB, paragonata alle inutili sofferenze, agli effetti drammatici e non giustificati dalla sostanziale inefficacia della chemioterapia, avevano creato gravi e insormontabili difficoltà all’oncologia convenzionale e ai poteri che la sostenevano, con caduta verticale di credibilità, fiducia e prestigio. Il tentativo di risolvere la loro critica situazione con una campagna diffamatoria fino al linciaggio morale, l’insulto triviale, e la promulgazione di altisonanti proclami, di autentiche bolle di scomunica, di diffide degli ordini dei medici, di minacce e intimidazioni al numero crescente di medici che cominciavano a prescrivere il MDB, sortì l’effetto diametralmente opposto, riducendo ulteriormente il già scarso prestigio delle istituzioni sanitarie. In questo clima, in siffatto contesto, e per queste reali cause, con farisaiche argomentazioni, simulando un interesse scientifico, e la ricerca di quella verità che con ogni mezzo e argomentazione cercavano di nascondere, dal cilindro delle vecchie volpi del mondo politico-sanitario, uscì la sperimentazione, ancora di salvezza di un sistema medico-politico-finanziario che pretendeva di gestire il paziente come un pollo in batteria, da spennare accuratamente ad esclusivo tornaconto di istituzioni e organizzazioni, emanazioni del potere politico-finanziario,che sulla sofferenza prosperano e ingrassano.

La forma, la sceneggiatura, l’apparenza della sperimentazione furono perfette, accuratamente studiate da un’accorta regia, per dare l’impressione della massima serietà e scientificità, con tanto di “Comitati guida” e perfino una costosissima commissione di esperti internazionali, sontuosamente ospitata e lautamente retribuita, (È risaputo che gli organi politici e ministeriali sono particolarmente generosi col denaro dei contribuenti) che in pratica si limitò a prendere atto di quanto faceva l’ISS, ma non svolse alcun effettivo e reale controllo, non si accorse di nulla, non evidenziò alcuna delle clamorose e lampanti anomalie della sperimentazione, malgrado fossero oggetto di gravissime denunce da parte di decine di interrogazioni parlamentari e di inchieste da parte della magistratura, la cui conduzione e conclusione tratteremo adeguatamente. Né risolse problemi che per il Ministero si rivelarono insormontabili, come l’eliminazione dell’acetone dal composto di retinoidi, o le prove di stabilità dei retinoidi stessi. Drammatici problemi che le farmacie private hanno dimostrato di risolvere facilmente e correntemente, così come comuni laboratori (Come quello di Trento, di cui alleghiamo documentazione). Basterebbe il solo riscontro clinico: numerosi pazienti hanno denunciato gravi disturbi all’assunzione del composto di retinoidi erogato dal Ministero, accompagnato da evidente odore di acetone (vedi documento sull’acetone), disturbi che scomparivano sostituendo le preparazioni ministeriali con quelle galeniche fornite dalle farmacie private.

Per visualizzare il documento, in formato PDF, cliccare [documento] (138 pp., dimensione 2440 kb). Il documento è presente anche nella sezione MDB/sperimentazione.

 
 
 
 




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